domenica 11 novembre 2012

COMUNICARE IL PROPRIO VALORE...A TUTTE LE ETA'!


Nel blog abbiamo già parlato dei canali e dell'atteggiamento che dovremmo avere  per la nostra ricerca.
Ora, ha senso ragionare su come comunichiamo perchè spesso lo diamo per scontato, rischiando di non far sapere chiaramente: 
- cosa sappiamo fare;
- quali sono i nostri desideri;
- quali i nostri obiettivi;
- quali le motivazioni che ci spingono a cercare in una determinata azienda;
- quali sono le nostre disponibilità, 
- cosa non vogliamo ecc.
Dobbiamo dunque riflettere su come comunichiamo di noi stessi, chiarendo bene chi siamo e cosa vogliamo: chiarito chi sei (al tuo interlocutore) sarai più "identificabile" e per questo spendibile.

Ieri, oggi e domani...
Veniamo da una contesto socioculturale dove, fino pochi anni fa, si entrava nel mondo del lavoro in età adolescenziale (o anche prima) rimanendoci molto a lungo, spesso fino alla pensione. Ora non è più così. Nell'arco di una vita è -e sarà sempre più facile- cambiare diverse volte, per tante ragioni. Da anni, infatti, le aziende sanno che ci sono in giro persone di tutte le età che cercano lavoro; i motivi possono essere: la modifica delle condizioni contrattuali; l'allungamento dell'aspettativa di vita biologica e lavorativa; gli obiettivi personali ed aziendali che, in molti casi, hanno preso risvolti impensabili fino a qualche decennio fa. 
Quello che in futuro dovrà sicuramente andare a modificarsi sarà quindi, non solo il modo facile con cui si esce dal mercato del lavoro, ma la possibilità di rientrarvi perchè la flessibilità che abbiamo oggi non è sempre un vantaggio, anzi. 

L'idea di creare un mondo del lavoro altamente ricettivo, capace di offrire effettive possibilità di cambiamento sarà, credo -almeno in un futuro prossimo quando si realizzerà del tutto-, una bellissima cosa; purtroppo attualmente questo non è favorito per via di controverse politiche del lavoro, una forte burocrazia ed certa mentalità che risulta ancorata su modelli arcaici della società e dell'individuo.
A questo punto dobbiamo credere, e un po' sperare, che in futuro “cambiare” non sarà sinonimo di “ripartire daccapo ogni volta”. Pensiamo, per essere propositivi, al già citato esempio del temporale, su cui non possiamo agire direttamente ma contro il quale possiamo attrezzarci con ombrello e impermeabile se dobbiamo uscire per forza (dobbiamo quindi definire, per la nostra ricerca, quali saranno i nostri personali attrezzi, i nostri strumenti).                                                 
Fatta questa doverosa premessa, che vorrebbe essere da monito al fatto che non dobbiamo accanirci per forza verso un'unica direzione -adoperandoci in comportamenti cristallizzati- cercando ciò che non c'è! Ora, andiamo al nostro metodo.

Pensa un attimo a questa domanda (anche se non fai parte della categoria “over 50”).    “Come far capire in che modo cercare lavoro sopratutto a chi, per decenni, non lo ha fatto perché già lavorava ?”.
Risposta. Purtroppo molte persone spesso si trovano a pensare cose del tipo: “se un'azienda vede una persona avanti con gli anni come me, che cerca lavoro, penserà che non so lavorare”, “penserà che non valgo”, “che mi avranno cacciato perché ho combinato qualcosa, qualche danno”. Avranno, poi, ai primi rifiuti, idee distorte su quello che offre il mercato, convinzioni del tipo: “non c’è nulla”, “non c’è lavoro”, “cercano solo ragazzini, non gente come me che ha 50 anni”. Occorre ribadire che non è sempre così! Le aziende ormai selezionano persone di tutte le età, quindi tutti possono trovare un’occupazione, perché a tutte le età ci sono persone valide che, per vari motivi, non stanno lavorando.


Non voglio dire che sia semplice trovare che, chiavi in mano, una persona ottiene un lavoro sempre e comunque. Vorrei solo di mettere in guardia dall'abbattersi troppo. Le informazioni su quello che offre il mercato, a volte -e a parer mio-, sono un po’ distorsive e non sempre andrebbero prese alla lettera. Difatti, di questi tempi, vedo assumere gente: persone di tutte le età che stipulano contratti sia a tempo determinato che indeterminato. Certamente per molti sarà necessario riflettere su ciò che realmente vanno cercando, sia sul tipo di lavoro che desiderano sia la tipologia contrattuale, per ricalibrare e realizzare le vere possibilità che possono esserci: ci sono effettivamente settori che stanno peggio di altri, pertanto occorrà conoscere le disponibilità che il mercato realmente può offrire.
Sono partito dal caso particolare di chi ha già una certa età perché spesso appare essere la situazione più difficile da modificare ma, naturalmente, quanto sto dicendo in queste righe è valido anche per le altre stagioni della vita lavorativa.

Detto questo... Credo che per cercare bene oggi si debba lavorare su come trasmettere al meglio la propria professionalità, le proprie competenze e motivazioni in modo chiaro ed efficace.
Dal prossimo post, quindi, ci occuperemo di come comuicare noi stessi sul mercato del lavoro che, come già accennato più volte, ..."è un lavoro"!
A presto!

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