"Tutto
il mondo aspira alla libertà,
e tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle
proprie catene.
Tale è il primo paradosso e il velo inestricabile della nostra
natura".
Sri
Aurobindo
La curiosità è quella potenzialità che spinge la
persona alla ricerca continua, per la scoperta di mete che
permettano nuove opportunità e conoscenze (Stanchieri 2008).
Anch'essa, come la creatività, rientra nelle potenzialità che vengono indicate
appartenenti alla virtù della Saggezza perché,
se consideriamo quest'ultima come una forma di intelligenza che tende allo
sviluppo del sapere, di nuove connessioni, esplorazioni e lungimiranza, è possibile intendere
la curiosità come una sua parte essenziale essendo quella nota capace
di portare ad aprirsi al nuovo, all'altro da sé per scoprirlo.
Il suo contrario? La chiusura, il pregiudizio, il dare per
scontato, la fossilizzazione in comportamenti stereotipati. Purtroppo, molti di
questi stati li si ritrova spesso in chi cerca lavoro da tempo dove, dopo
tentativi andati a vuoto, la persona procede con il pilota automatico senza più
essere curiosa di aprirsi a nuove strade. Mettersi ancora e ancora in gioco
diventa una fatica, simile a quella di Sisifo, dove
ogni volta che si cerca di spingere la propria ricerca un po' più in alto,
questa ricade da dove è partita, apparendo sempre più un'attività inutile e
dispendiosa, al punto di pensare e poi agire su partendo da questo tipo di
premesse: "se hanno bisogno mi chiameranno loro" o peggio:
"non c'è niente, tanto vale non cercare più". Naturalmente ciò
è comprensibile, perché se si crede di averle provate tutte e ce lo dice la tv,
internet, gli amici, la scuola, i famigliari, non è difficile cadere in
tentazione che quel messaggio sia vero; ma è davvero così? Non credo,
perché spesso si ragiona su i dati (i soliti dati), quelli comodi, quelli che
dicono solo una porzione di come funziona il mercato della ricerca. La verità è
che per diventare bravi sviluppatori di opportunità, dovremo scoprire nuove
strade, non le solite, non quelle che vedono tutti. Non perché saremo più furbi
o illuminati, ma curiosi , pronti a non fermarci alle prime difficoltà. Più
saremo curiosi nello scoprirle, più diventeremo efficaci (ah! non ti ho
detto ancora cosa c'entra il ginocchio nella ricerca di lavoro...più avanti!).
Allora, dovremo esercitarla questa potenzialità, sopratutto
se siamo dei curiosi per natura: dovremo quindi canalizzarla, metterla in rete
con altri (specie se saranno curiosi come noi!), i frutti saranno molto
interessanti.
Se sei alla ricerca non dovrai fermarti pensando di aver già
fatto tutto, non farai una ricerca solitaria (tu-computer-smartphone-tu), non
dovrai credere di sapere già tutto.
Allenare la propria curiosità vorrà dire fare tentativi di
nuove scoperte guardando le stesse cose, ma con occhi diversi.
Esempi?
- Individua un'azienda e, per un giorno intero, cerca di
scoprire tutto di lei (usa il web -Fb, Twitter, Linkedin, sito aziendale-,
telefona, leggi cosa dice la carta stampata, chiedi a chi conosci e che abita
vicino se conosce qualcuno che ci lavora, e così via. Segna tutto! Se lo farai per
10 giorni, con 10 aziende diverse, sai che scoperte? (Sulle cose da chiedere,
le modalità di approccio, guarda i post precedenti se possono tornarti utili).
Ancora.
Se vedi un'inserzione e pensi che:
- non
hai esperienza, domandati se qualcuno che conosci ce l'ha;
- hai
troppa esperienza, domandati se qualcuno che conosci ne ha meno di
te e potrebbe essere interessato;
- abiti
troppo lontano ricordi qualcuno in quella zona che ci andrebbe?;
Ancora.
Sempre riguardo la tua ricerca di opportunità:
- Fai
una lista di cose che non conosci (a seconda delle finalità e obiettivi
che hai): nel tipo di lavoro che ti interessa; nel settore di lavoro che
vorresti lavorare; nel percorso che porta alla tua professione di
interesse. Prova poi trovare risposte.
Queste domande sono da esempio, per dire: andiamo
oltre, cerchiamo soluzioni e, sopratutto, impariamo ad essere curiosi per gli
altri. Essere curiosi sarà una spinta che dovrà portarci alla relazione con
gli altri, non alla chiusura, non al chiedere solo per se stessi ma per creare
spazi, opportunità anche per chi ci sta attorno.
Ah, se vuoi sapere cosa c'entra il
ginocchio con la ricerca di lavoro...scrivimi che te lo dico ;-)
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