domenica 3 febbraio 2013

IL PRIMO PASSO...DI QUATTRO


Eccoci, finalmente entriamo nello specifico del metodo, argomentando da vicino cosa possiamo rispondere alle domande proposte alla fine del post precedente.
Successivamente, una volta volta argomentate tutte e quattro, cercherò di declinare le domande di questo piccolo - e spesso sottovalutato- modello, calandole in casi concreti.

Iniziamo.
La domanda: "DOVE VOGLIO ARRIVARE?" pone le basi per una riflessione di chi siamo e, conseguentemente, cosa vogliamo.
Facciamo un passo indietro. E' noto che le attività di orientamento hanno, tra le altre cose, i seguenti oggetti: favorire la conoscenza di sé nella persona (attitudini, interessi, esperienze, conoscenze, capacità); svolgere un'attenta analisi della realtà che avvolge ciò che professionalmente ci interessa, e che potremmo chiamare "conoscenza del contesto di riferimento" in relazione agli obiettivi posti; successivamente, si andrà a supportare la persona nella definizione di un progetto, professionale o formativo, mediando fra obiettivi della persona e realtà oggettiva.
Detto questo, se ragioniamo sul "DOVE VOGLIO ARRIVARE" dovremo soffermarci, innanzitutto, su quale cosa/e vogliamo veramente, cioè: identificare l’obiettivo da raggiungere.

Se, per esempio, vorremo essere assunti dalla azienda X, dovremo chiarirlo a noi, perchè così facendo sarà molto più facile comunicarlo, poi, all'azienda. Non dovremo dare per scontato questo aspetto e, sopratutto, non dovremo sparare a casaccio se il tipo di lavoro ci interessa veramente. Prendesti uno che si candida nella tua azienda "tanto per"? Se ti candiderai "tant per" lo si vedrà e sentirà (che dire, poi, ogni tanto va a buon fine anche la candidatura "tanto per", ma non possiamo certo indicarla come metodo scientifico raccomandabile...).
Vale la massima: “Non è utile partire se non si sa dove si vuole andare”.

Diceva "conosci te stesso" la massima iscritta sull'Oracolo di Delfi e, se la accostiamo alla celebre frase socratica "so di non sapere", possiamo trovare due preziose indicazioni di come potremmo muoverci: per scoprire cosa realmente stiamo cercando e, magari, afferrare cosa vogliamo.
Un'utile strumento per comprendere ciò è il bilancio delle competenze, spesso parte integrantedel percorso di orientamento, ovvero: l'analisi realistica di quali siano le capacità del soggetto, come e quando si esprimano al meglio. In questa attività si analizzano nel particolare: -Conoscenze; -Competenze; - Motivazioni; - Aspettative.
A presto!

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